Catacombe di Santa Mustiola, 2012, Chiusi, Site specific, Estate, alto rendimento, spettacolo itinerante
RIFUGIATI NELLE TENEBRE
Giugno 2012: il Direttore Artistico del Festival Orizzonti ci chiese di realizzare uno spettacolo sul tema del rifugio, valorizzando un luogo del territorio. Gli organizzatori ci accompagnarono alla ricerca di luoghi suggestivi (di cui Chiusi è ricca) e dopo aver visitato alcune possibili location ci trovammo di fronte all’entrata delle Catacombe di Santa Mustiola. Non eravamo mai stati in un luogo simile.
Camminando nei cunicoli sotterranei e osservando i loculi scavati nelle pareti, viene spontaneo rimanere in silenzio, viene da immaginare le storie di tutte le persone che sono state sepolte nei secoli; si ha l’impressione di essere nascosti, protetti dalla terra, rifugiati appunto.
Era il luogo che stavamo cercando. Lo spettacolo nacque proprio da questa suggestione: gli spettatori avrebbero dovuto trovarsi al buio, rifugiati, ad ascoltare storie nelle catacombe.
In due mesi nacque il monologo “Rifugiati nelle tenebre”, rappresentato all’interno del Festival Orizzonti.

È questo che da sempre fanno i Macchiati. È questo che ho chiesto loro di fare in quest’occasione, commissionando questo spettacolo. […]
Lo spettacolo si immerge nei meandri delle catacombe. E la dimensione improvvisamente, tra il dentro ed il fuori, tra la luce ed il buio, cambia. La voce narrante che si ascolta nelle tenebre diviene esperienza sensoriale. Al buio il senso dell’udito si amplifica e si percepiscono visioni immaginarie ad accompagnare il racconto. Ogni emozione è, nella penombra della catacomba fievolmente illuminata da piccole torce elettriche, intima e personale, soggettiva. Profonda. Come profondi sono i luoghi di cui si narra. Catacombe, appunto, o miniere, o case rifugio nelle montagne dei partigiani, o il bunker di cemento che nasconde il camorrista. Rifugiati nelle tenebre. E quando alla fine del percorso narrativo e fisico si torna alla luce, oltre al piacevole fresco sulla pelle, si riporta a casa anche il ricordo di ciò a cui abbiamo assistito, di ciò che abbiamo ascoltato.