Due mani impugnano l’aria e lo sguardo vede una corda, vede un muro, sente delle voci attraverso. Ricreo col corpo una forza che tira e spinge seguendo una direzione. Il pensiero e l’immaginazione donano verità al gesto e così oggetti, azioni, situazioni diventano realmente immaginarie e immaginifiche.
Tra i 21 movimenti codificati da Lecoq, molti derivano dal mimo: il bastone, la grande chiatta, il sollevamento del peso, la frase di articolazione, la spinta di un oggetto pesante e la corda. Questi movimenti vengono poi inseriti in situazioni per creare contesti di gioco, esplorando vari stili di mimo con diverse sonorità o in silenzio.
Dal “gioco del silenzio” è nata l’idea di “Scena Muta”, uno spettacolo in cui si mangia, si beve e si ride senza parlare, con sei mimi che uniscono mimo, silenzio e cibo.
Questo spettacolo, diretto da Matteo Cionini dell’ATF Philip Radice, ha segnato la nascita di “Mimetica“, una compagnia di teatro gestuale fondata da sette artisti formatisi alla scuola di Philip Radice, focalizzata su pantomima e mimo.