Mal Comune: una questione di stile

esercizi di stile su una scena dell’autodramma del Teatro Povero di Monticchiello

SCENA 0. PREAMBOLO
(ANITA, COSTANTINO, DARIA, EDOARDO, IRENE, LEONARDO, MATTEO, MELISSA, MICHELE, RICCARDO, SOFIA, TOMMASO, VIOLA)
La scena si apre con il video dello spettacolo TPM dello scorso anno: si tratta della scena 2, in cui recitavano i bambini. Seguono voci registrate di tutti gli attori.
MICHELE
L'anno scorso abbiamo avuto l'onore di partecipare allo spettacolo estivo del teatro Povero di Monticchiello. 
TOMMASO
Noi piccoli inesperti attori in erba eravamo lì, a fare la nostra parte, alternandoci sera dopo sera.
VIOLA
Sapete cosa mi piace del teatro? Che non è mai uguale a se stesso. 
COSTANTINO
Puoi fare cento repliche di uno spettacolo ma ogni volta tutto cambia
IRENE
Cambia il pubblico, cambia il tempo, cambia l'umore degli attori:
MELISSA
Ci sono le serate in cui tutto va bene e altre in cui tutto è un disastro
EDOARDO
A volte capita che un imprevisto, come un problema tecnico o un attore che dimentica la parte, anziché rovinare lo spettacolo ti fa scoprire qualcosa di nuovo, di inaspettato, di bello
DARIA
E così lo spettacolo continua a cambiare tra le nostre mani, grazie a tutti quelli che vi partecipano, spettatori compresi.
RICCARDO
Non potete immaginare quanto sia cambiata la nostra piccola scena nello spettacolo dell'anno scorso, sera dopo sera, replica dopo replica
ANITA
Ci siamo detti: “con tutte queste varianti potremmo farci un spettacolo”. Lo si diceva per ridere... Poi l'abbiamo fatto davvero.
LEONARDO
Dunque eccoci qua, con il nostro spettacolo nuovo di zecca, uno spettacolo speciale che debutta e replica 10 volte allo stesso tempo
MATTEO
Vi faremo divertire, vi faremo spaventare, vi faremo tornare un po' bambini... o almeno ci proviamo
SOFIA
Certo è che ci impegneremo al massimo. Voi accomodatevi, godetevi lo spettacolo e ricordate: è soltanto una questione di stile.
Termina il video e la scena passa al buio.
SCENA 1. VERSIONE ORIGINALE
mamma entra in scena e mostra un cartello con la scritta “VERSIONE ORIGINALE”, poi posa il cartello su un cavalletto da pittore posto sulla destra della scena.
ANITA (MAMMA)
(Ai figli/nipoti)
Gnamo, Remo... 
(Chiama a voce più alta...)
Geffa, Geffa! Gnamo, agginati. Sennò fate tardi...
Geffa arriva e tutti e tre i ragazzi si mettono a tavola per la colazione, durante la quale si parla della scuola.
ANITA (MAMMA)
L'avete fatti i compiti?
TOMMASO (REMO)
Sì 
(tutti e tre dicono di sì)
La maestra c'ha fatto 'mpara' la tabellina del 10. Stamattina ce la risente... 
(Comincia a dirla...)
10x1=10, 10x2=20, 10x3=30... 
È interrotto da Geffa
IRENE (GEFFA)
Sa' che gusto!
MATTEO (GINO)
È la più facile. Basta metteci sempre un dieci 'n più...
IRENE (GEFFA)
E perché... Chella del 9 'unn è uguale?!
TOMMASO (REMO)
Sarà anche come dichi te... 
È interrotto da Geffa
IRENE (GEFFA)
La maestra ha detto che "dichi" 'un si deve di'!
MATTEO (GINO)
O che sarà mai se lo dice!
IRENE (GEFFA)
E io che ne so! Qualcosa sarà!
Si prosegue a fare colazione; poi Remo dice sottovoce ai fratelli...
TOMMASO (REMO)
(Sottovoce appunto)
Oggi 'l babbo/lo zio deve fa' la cooperativa
MATTEO (GINO)
E che robba è?!
TOMMASO (REMO)
Che robba è 'un lo so, ma dev'esse 'mportante... Ci ragionano tutti i giorni e domenica mattina berciavano che si sentivano giù dalla vigna, ce l'avevano co' 'n trattore... Dicheno che doppo si doventerà padroni.
MATTEO (GINO)
Di che, poi 'un si sa!
IRENE (GEFFA)
O che sei... duro... Del trattore no!
ANITA (MAMMA)
Ossù citti forza ite a scuola che senno fate tardi e mi raccomando per la strada ‘un currite! 
I bambini escono correndo, la scena sfuma al buio.
SCENA 2. ALL'INDIETRO
(ANITA, IRENE, MATTEO, TOMMASO)
La mamma gira il cartello e appare la scritta: ALL'INDIETRO, lo appoggia al cavalletto e torna in scena.
ANITA (MAMMA)
‘un currite per la strada mi raccomando senno fate tardi e ite a scuola forza citti sù! 
I bambini rientrano correndo all'indietro, salgono le scalette e tornano a sedersi. Bevono l'ultimo sorso di latte (o meglio mimano l'azione opposta) e tornano a sedersi
IRENE (GEFFA)
O che sei... duro... Del trattore no!
MATTEO (GINO)
Di che, poi 'un si sa!
TOMMASO (REMO)
Dicheno che doppo si doventerà padroni. Si sentivano giù dalla vigna berciavano che domenica mattina, ci ragionano tutti i giorni. Ma dev'esse 'mportante.... Che robba è 'un lo so!
MATTEO (GINO)
E che robba è?!
TOMMASO (REMO)
(Sottovoce)
Oggi 'l babbo/lo zio deve fa' la cooperativa
Si prosegue a fare colazione
IRENE (GEFFA)
E io che ne so! Qualcosa sarà!
MATTEO (GINO)
O che sarà mai se lo dice!
IRENE (GEFFA)
(rivolta a Remo)
La maestra ha detto che "dichi" 'un si deve di'!
TOMMASO (REMO)
Sarà anche come dichi te...

IRENE (GEFFA)
E perché... Chella del 9 'unn è uguale?!
MATTEO (GINO)
È la più facile. Basta metteci sempre un dieci 'n più...
IRENE (GEFFA)
Sa' che gusto!
TOMMASO (REMO)
10x3=30, 10x2=20, 10x1=10... Stamattina ce la risente... c'ha fatto 'mpara' la tabellina del 10. La maestra 
Tutti guardano la donna e dicono di si, poi si fermano.
ANITA (MAMMA)
L'avete fatti i compiti?
(Gino si alza e corre all'indietro verso l'uscita, poi Geffa e Remo fanno lo stesso.)
Geffa, Geffa! Gnamo, agginati. Sennò fate tardi..
(I bambini sono usciti)
Remo, Gnamo!
La donna cammina all'indietro verso il cartello e lo appoggia a terra. 
SCENA 3. LO CHIAMAVANO TRINITÀ
(ANITA, CORO, COSTANTINO, EDOARDO, MICHELE)
La mamma prende un cartello con la scritta “LO CHIAMAVANO TRINITA'”
ANITA (MAMMA)
(Ai figli/nipoti)
Gnamo, Remo... 
(Chiama a voce più alta...)
Geffo, Geffo! Gnamo, agginati. Sennò fate tardi...
Musica. Entrano i ragazzii vestiti da cowboy e si puliscono dalla polvere (borotalco). Si avvicinano alle sedie guardandosi storto, poi si siedono insieme di scatto.
Arriva la donna con la pentola di fagioli, ne versa un po' nelle ciotole ma i ragazzi con uno sguardo le fanno capire che deve lasciare tutta la pentola. Mangiano con i mestoli dalla pentola.

ANITA (MAMMA)
L'ave...
La interrompono subito
CORO 
Sì. 
MICHELE (REMO)
(Con aria da duro)
La maestra c'ha fatto 'mpara' la tabellina del 10. Stamattina ce la risente... 10x1=10, 10x2=20, 10x3=30... 
È interrotto da Geffa
COSTANTINO (GEFFO)
Questi fagioli fanno schifo. Sa' che gusto!
Remo guarda Geffo con aria di sfida. 
EDOARDO (GINO)
È la più facile amico. Basta metteci sempre un dieci 'n più...
COSTANTINO (GEFFO)
(Gelido)
E perché... Chella del 9 'unn è uguale?!
MICHELE (REMO)
Sarà anche come dichi te... 
È interrotto da Geffo che lo prende per il collo
COSTANTINO (GEFFO)
La maestra ha detto che "dichi" 'un si deve di'! 
MICHELE (REMO)
Altrimenti?
EDOARDO (GINO)
Altrimenti ci arrabbiamo!
Musica. Gino prende per un'orecchio Remo e lo porta a fare colazione. 
COSTANTINO (GEFFO)
Perché non ci parli del babbo
MICHELE (REMO)
Io non so niente!
(MORE)


MICHELE (CONTINUA)
(Geffo prende la padella e gliela dà sul muso)
Ora che ci penso deve fare la coperativa
EDOARDO (GINO)
.E che robba è?!
MICHELE (REMO)
Che robba è 'un lo so,
(Padellata)
Ora che ci penso ce l'avevano co' 'n trattore... Dicheno che doppo si doventerà padroni.
EDOARDO (GINO)
Di che, poi 'un si sa!
COSTANTINO (GEFFO)
O che sei... duro... Del trattore no!
ANITA (MAMMA)
Ossù citti se avete voglia di fare a botte uscite dal mio saloon chiaro! E non currite!
Remo esce scappando Gino e Geffa lo inseguono.
SCENA 4. FULL METAL JACKET
(ANITA, CORO, LEONARDO, MELISSA, SOFIA)
La mamma gira il cartello e mostra la scritta “FULL METAL JACKET”, poi posa il cartello su un cavalletto da pittore posto sulla destra della scena.
ANITA (MAMMA)
(Ai figli/nipoti)
Gnamo, Remo... 
(Chiama a voce più alta...)
Geffa, Geffa! Gnamo, agginati. Sennò fate tardi...
Entrano Geffa e Remo con passo di marcia
SOFIA (GEFFA)
Un due un due un due.... Plotone Alt! Aaatenti! Soldato Gino, adunata!
Gina entra di corsa e si mette in fila sull'attenti
ANITA (MAMMA)
L'avete fatti i compiti?
CORO
Signori sì signore!
LEONARDO (REMO)
La maestra c'ha fatto 'mpara' la tabellina del 10 Signore!. Stamattina ce la risente... 
(Tutti di mettono a fare le flessioni)
10x1=10, 10x2=20, 10x3=30... 
È interrotto da Geffa
SOFIA (GEFFA)
Sa' che gusto Signore! 
MELISSA (GINA)
È la più facile. Basta metteci sempre un dieci 'n più...
SOFIA (GEFFA)
E perché... Chella del 9 'unn è uguale?!
LEONARDO (REMO)
Sarà anche come dichi te... 
È interrotto da Geffa
SOFIA (GEFFA)
Attenti. Sai che "dichi" 'un si deve di'!
CORO
Sai che "dichi" 'un si deve di'!
SOFIA (GEFFA)
La maestra non lo vuol sentì
CORO
La maestra non lo vuol sentì
SOFIA (GEFFA)
Riiiposo! Soldato Remo, notizie dal fronte?
LEONARDO (REMO)
Sissignore! Abbiamo intercettato una comunicazione. Il nemico sta preparando una cooperativa
MELISSA (GINA)
E che robba è?!
LEONARDO (REMO)
Che robba è 'un lo so, ma dev'esse 'mportante...
(MORE)
LEONARDO (CONTINUA)
Discutevano su quale carroarmato utilizzare: cingolato o con le ruote! Dicheno che doppo si doventerà padroni.
MELISSA (GINA)
Di che, poi 'un si sa!
SOFIA (GEFFA)
O che sei... duro... Del carroarmato no!
ANITA (MAMMA)
Ossù forza soldati sciogliete le righe che senno fate tardi e mi raccomando per la strada ‘un currite! 
SCENA 5. THE SHINING
(ANITA, DARIA, RICCARDO, VIOLA)
La mamma mostra un nuovo cartello con la scritta “THE SHINING”, poi posa il cartello su un cavalletto da pittore posto sulla destra della scena.
ANITA (MAMMA)
(Ai figli/nipoti)
Gnamo, Remo... 
(Chiama a voce più alta...)
Remo, Remo! Gnamo, agginati. Sennò fai tardi...
La donna esce ed entra Remo con un triciclo. Si guarda intorno chiedendosi dove siano Gina e Geffa.
ANITA (MAMMA)
L'hai fatti i compiti?
RICCARDO (REMO)
(Sobbalzando dalla paura)
Sì. La maestra c'ha fatto 'mpara' la tabellina del 10. Stamattina ce la risente. Dove sono Gina e Geffa?
ANITA (MAMMA)
Chi?
RICCARDO (REMO)
Gina e Geffa, le mie sorelle mamma!
ANITA (MAMMA)
Ma che dici Remo, tu sei figlio unico! 
(MORE)

ANITA (CONTINUA)
(Uscendo)
Ripassa la tabellina del dieci che è meglio.
La donna esce. Remo inizia a fare colazione ma si sentono rumori strani; improvvisamente va via la luce. Quando la luce torna ci sono Gina e Geffa vestite uguali che lo guardano e si tengono per mano. Una musica sottolinea il clima di tensione.

RICCARDO (REMO) 
(Terrorizzato)
10x1=10, 10x2=20, 10x3=30 
Le gemelle si avvicinano e lo interrompono

Remo chiude gli occhi. Va via la luce, e quando torna le gemelle sono sparite. Remo parla con il suo dito
RICCARDO (REMO)
Ho paura
(Con la vocina del dito)
Non aver paura Remo, che noi adesso si fa la coperativa
(con la sua voce)
E che robba è?
(Con la vocina)
Che robba è 'un lo so, ma dev'esse 'mportante... che ne dici, mettiamo i cingoli a questo triciclo?
Entra la donna
ANITA (MAMMA)
Ossù Remo! 
(Remo urla dallo spavento)
forza vai a scuola che senno fai tardi e mi raccomando per la strada ‘un correre! 
La donna esce, Remo si guarda intorno e si avvia ma si trova le gemelle sulle scale. Nasce un inseguimento che porta alla conclusione della scena.
SCENA 6. CINEMA MUTO
(EDOARDO, IRENE, MICHELE)
La mamma entra in scena e mostra un cartello con la scritta “CINEMA MUTO”
MUSICA
Entrano i bambini
MICHELE (REMO)
...
EDOARDO (GINO)
...
IRENE (GEFFA)
...
La mamma porta la merenda i bambini mangiano. La mamma mima il gesto dei compiti. Entra il cartello: l'avete fatti i compiti? I bambini fanno cenno di sì. Remo mima le tabelline. Geffo lo interrompe con il gesto “sa che gusto”. Gino con il gesto “è la più facile”. Geffo con “quella del 9 è uguale”. Remo “sara anche come dichi te”. Buio: appare la scritta: “sarà anche come dichi te”... torna la luce e Geffo ha un'espressione di diniego (dichi un si deve dì). Colazione. Remo avanza e chiama gli altri (segreto). Buio e scritta: Oggi'l babbo deve fa' la cooperativa. Luce e espressione di Gino “E che robba è??”. Dialogo finale: Remo: trattore - padroni Gino: di che? Geffo: sei duro - del trattore. La mamma fa cenno che è tardi e insegue i bambini, due giri intorno al palco e via di corsa fino al buio.
SCENA 7. OMAGGIO A PIETRO LEOPOLDO
(ANITA, COSTANTINO, MELISSA, VIOLA)
La mamma entra in scena e mostra un cartello con la scritta “OMAGGIO A PIETRO LEOPOLDO”, poi posa il cartello su un cavalletto da pittore posto sulla destra della scena.
ANITA (MARIA TERESA D'AUSTRIA)
(Ai figli/nipoti)
Gnamo, Leopoldo! 
(Chiama a voce più alta...)
Maria Antonietta, Maria Carolina! Gnamo, agginatevi. Sennò fate tardi...
I bambini arrivano e si mettono a tavola per la colazione, durante la quale si parla dell'Europa.
ANITA (MARIA TERESA D'AUSTRIA)
L'avete fatti i compiti?
COSTANTINO (PIETRO LEOPOLDO)
Sì 
(tutti e tre dicono di sì)
Il maestro c'ha fatto giocare con le figurine dell'Europa. E' stato divertente... 
(MORE)


COSTANTINO (CONTINUA)
(Comincia a dirla...)
Austria: ce l'abbiamo! Francia: ce l'abbiamo! Sacro Romano Impero: Ce l'abbiamo
È interrotto da Maria Antonietta
VIOLA (MARIA ANTONIETTA)
Sa' che gusto!
MELISSA (MARIA CAROLINA)
È facile. Abbiamo quasi finito l'album...
VIOLA (MARIA ANTONIETTA)
Non esagerare, è meglio tenere sempre la testa sulle spalle.
COSTANTINO (PIETRO LEOPOLDO)
Che vuoi che capiti, la rivoluzione?
È interrotto da Maria Antonietta
VIOLA (MARIA ANTONIETTA)
Il maestro ha detto che "rivoulzione" 'un si deve di'!
MELISSA (MARIA CAROLINA)
O che sarà mai se lo dice!
VIOLA (MARIA ANTONIETTA)
E io che ne so! Qualcosa sarà!
Si prosegue a fare colazione; poi Remo dice sottovoce ai fratelli...
COSTANTINO (PIETRO LEOPOLDO)
(Sottovoce appunto)
Oggi 'l babbo mi vuole comprà il Granducato di Toscana
MELISSA (MARIA CAROLINA)
E che robba è?!
COSTANTINO (PIETRO LEOPOLDO)
Che robba è 'un lo so, ma dev'esse 'mportante... ho già grandi idee sentite qua: via le paludi, via la malaria, via i conflitti, via i privilegi dei nobili, via la pena di morte! 
VIOLA (MARIA ANTONIETTA)
Vabbè ma togli togli non resta più niente. A proposito e a noi? Niente regali?
MELISSA (MARIA CAROLINA)
Non è giusto, anch'io voglio un Granducato, uffa! 
COSTANTINO (PIETRO LEOPOLDO)
Non fare la musona Carolina che c'è un regalo anche te! Napoli e la Sicilia... e per Maria Antonietta... La Francia! 
VIOLA (MARIA ANTONIETTA)
Adoro la Francia... i francesi mi fanno perdere la testa...
COSTANTINO (PIETRO LEOPOLDO)
Ma ci pensate! E così noi tre si doventerà padroni!
MELISSA (MARIA CAROLINA)
Di che, poi 'un si sa!
VIOLA (MARIA ANTONIETTA)
O che sei... dura... Dell'Europa no!
ANITA (MARIA TERESA D'AUSTRIA)
Ossù citti forza ite a scuola che senno fate tardi e mi raccomando in carrozza ‘un currite! 
I bambini escono correndo, la scena sfuma al buio.
SCENA 8. PUBBLICITA'
(ANITA, CORO, COSTANTINO, IRENE, MATTEO, TOMMASO)
La mamma entra in scena e mostra un cartello con la scritta “PUBBLICITA' OCCULTA”, poi volta il cartello e mostra con indifferenza una scritta pubblicitaria. Volta nuovamente il cartello e lo posa su un cavalletto da pittore posto sulla destra della scena.
ANITA (MAMMA)
(Ai figli/nipoti)
Gnamo, Remo... 
(Chiama a voce più alta...)
Geffa, Geffa! Gnamo, agginati. Sennò fate tardi... 
Geffa arriva e tutti e tre i ragazzi si mettono a tavola per la colazione, durante la quale si parla della scuola.
ANITA (MAMMA)
Bambini, oggi voglio farvi provare le macine del Mulino Bianco.
(MORE)

ANITA (CONTINUA)
Sono leggere, croccanti e prive di grassi idrogenati.
(I bambini la guardano perplessi)
L'avete fatti i compiti?
IRENE (REMINA)
Sì 
(tutti e tre dicono di sì)
La maestra c'ha fatto 'mpara' la tabellina del 10... e grazie al metodo analogico di Camillo Bortolato è stato facile e divertente. Guardate: la linea del venti è in tutte le edicole con il 30% di sconto 
È interrotto da Geffa
TOMMASO (GEFFO)
Sa' che gusto! A proposito di gusto. Buone le Macine del Mulino Bianco. 
MATTEO (GINO)
Facile. Sono senza olio di palma!
TOMMASO (GEFFO)
E perché... la girella Motta 'unn è uguale?!
IRENE (REMINA)
No, quella è buona perché è piena di... Zucchero. Come il nuovo album di Zucchero Fornaciari!
(mostra la copertina di un CD di di Zucchero, poi cantando aggiunge)
Sarà come di-chi-chi-chi dichi dichi te... 
È interrotto da Geffa
TOMMASO (GEFFO)
La maestra ha detto che 
(Cantando il jingle dello sgrassatore chanteclair)
"sai che dichi dichi dichi - sai che dichi dichi dichi - sai che dichi 'un si deve di' Ah Ah! 
MATTEO (GINO)
O che sarà mai se lo dice!
TOMMASO (GEFFO)
Eh no, se Zucchero non paga, niente pubblicità!
Si prosegue a fare colazione; poi Remo si alza e fa cenno ai fratelli di avvicinarsi...
IRENE (REMINA)
(Sottovoce appunto)
Venite, devo dirvi un segreto. Alzatevi!
MATTEO (GINO)
E come faccio ad alzarmi: questi nuovi sgabelli dell'IKEA sono così comodi che starei seduto tutto il giorno!
TOMMASO (GEFFO)
Andiamo!
IRENE (REMINA)
Oggi 'l babbo/lo zio deve fa' la cooperativa
MATTEO (GINO)
E che robba è?!
IRENE (REMINA)
Che robba è 'un lo so, ma dev'esse 'mportante... E' qualcosa che ha a che fare con la campagna...
MATTEO (GINO)
La campagna elettorale?
TOMMASO (GEFFO)
Ma che dici: la campagna promozionale!
MATTEO (GINO)
Di che, poi 'un si sa!
TOMMASO (GEFFO)
O che sei... duro... Del trattore no!
MUSICA
CORO
(si alzano e fanno il playback della pubblicità del trattore)
“Trattori FIAT. Nuova Serie 66. Gioielli per ogni stagione. Forti. Economici. Affidabili. E in otto modelli. Nuova Serie 66. Solo trattori Fiat. I primi in Europa.”


ANITA (MAMMA)
Ossù citti forza ite a scuola che senno fate tardi e mi raccomando per la strada ‘un currite! 
I bambini escono correndo, la scena sfuma al buio.
COSTANTINO (VFC)
Questa scena è stata offerta da: Teatro Povero di Monticchiello: dal 1967 un appuntamento fisso imperdibile!
SCENA 9. HOLLYWOOD
(ANITA, CORO, COSTANTINO, DARIA, EDOARDO, LEONARDO, MATTEO, MICHELE, RICCARDO, SOFIA, TOMMASO)
La mamma entra in scena e mostra un cartello con la scritta “HOLLYWOOD”, poi posa il cartello su un cavalletto da pittore posto sulla destra della scena. 
Entrano le truccatrici e iniziano a truccare la mamma: una si occupa del viso, una delle unghie, una dei capelli. 
Entra il regista con un megafono
SOFIA (REGISTA)
(Al megafono)
Signori sono tre settimane che dobbiamo finire la scena 2: “Dichi un se deve dì”. tecnici, truccatori, attori: pronti fra 5 minuti.
(Chiama a voce più alta...)
Cinque minuti grazie
Entrano il tecnico luci, il tecnico del suono, il cameraman e gli attori che interpretano Gino e Remo.
COSTANTINO (TECNICO LUCI)
Dai dai con questi cavi! E non lasciateli in giro! I signorini potrebbero inciampare...
Il tecnico del suono tiene un microfono su una piantana come se fosse una giraffa cinematografica
MATTEO (TECNICO DEL SUONO)
Prova microfono Gino
RICCARDO (GINO)
Prova prova dichi dichi dichi
MATTEO (TECNICO DEL SUONO)
Prova microfono Remo
MICHELE (REMO)
Uno due tre. Prova. Co Co Co Cooperativa
TOMMASO (CAMERAMAN)
Lucio! Mi serve più luce in questa scena più luce!
COSTANTINO (TECNICO LUCI)
Arrivo! Un momento|
MICHELE (REMO)
(Al regista)
Signor regista le faccio notare che la signora Geffa Stones è in ritardo anche oggi
RICCARDO (GINO)
Questa è mancanza di rispetto bella e buona!
SOFIA (REGISTA)
Lo so, lo so... cosa vi devo dire? Con lei le sale si riempiono, questa è la verità. Ripassate la parte, dai!
Entrano le guardie del corpo
LEONARDO (GUARDIA 1)
Fermi tutti! 
EDOARDO (GUARDIA 2)
Fermi tutti!
Tutti si fermano mentre le guardie del corpo controllano che non vi siano pericoli
LEONARDO (GUARDIA 1)
Mi ricevi?
EDOARDO (GUARDIA 2)
Ti ricevo? Mi ricevi?
LEONARDO (GUARDIA 1)
Ti ricevo. Qui è pulito
EDOARDO (GUARDIA 2)
Anche qui
LEONARDO (GUARDIA 1)
Controlla li che controllo là
EDOARDO (GUARDIA 2)
Aspetta che finisco di controllare qua. Pulito|

LEONARDO (GUARDIA 1)
Pulito!
EDOARDO (GUARDIA 2)
Pulito!
LEONARDO (GUARDIA 1)
Pulito!
SOFIA (REGISTA)
Tutti i giorni la stessa storia. ma cos'è l'impresa di pulizie?! Siamo noi, non ci sono pericoli!
EDOARDO (GUARDIA 2)
La signora Geffa Stones vale più di tutti voi messi insieme. Ci lasci lavorare.
(Tutti sospirano rassegnati, poi la guardia parla alla rice-trasmittente)
Qui è pulito, falla entrare. 
LEONARDO (GUARDIA 1)
Venga Signora.
Entra Geffa Stones pavoneggiandosi. Le guardie la fanno sedere e si mettono dietro di lei.
SOFIA (REGISTA)
Bene, possiamo cominciare. Se le guardie si spostassero dalla scena non sarebbe male!
Le guardie, con un po' di riluttanza si spostano e si mettono una a destra e una a sinistra, in atteggiamento da agenti CIA che scortano il Presidente degli Stati Uniti.
RICCARDO (GINO)
Speriamo che almeno oggi abbia imparato la parte
MICHELE (REMO)
Ma cosa vuoi che abbia imparato, guardala, non sa neanche dove si trova. “Hallo Geffa, how are you?”
DARIA (GEFFA STONES)
(Con accento inglese)
E' una bella giornata
Il sole brilla
Mi sento bene
e nessuno mi potrà fermare adesso, oh yeah
MICHELE (REMO)
Visto? Cosa ti avevo detto.
SOFIA (REGISTA)
Tutti pronti: camera... azione!
MICHELE (REMO)
Dicheno che doppo si doventerà padroni.
RICCARDO (GINO)
Di che, poi 'un si sa!
DARIA (GEFFA STONES)
O che sei... duro... Del trattore.... no!
SOFIA (REGISTA)
Perdoni Geffa, la frase è: “Del trattore no?”
DARIA (GEFFA STONES)
Certo: “del trattore no!”
SOFIA (REGISTA)
Del trattore... no?
DARIA (GEFFA STONES)
Ho Capito: del trattore no! Il trattore NO. E' semplice
SOFIA (REGISTA)
Non ce la faccio più spiegateglielo voi!
COSTANTINO (TECNICO LUCI)
Ci penso io a illuminarla. Signora permette?
EDOARDO (GUARDIA 2)
Fermo!
Il tecnico alza le mani e le guardie del corpo lo perquisiscono
LEONARDO (GUARDIA 1)
E' pulito può andare.
EDOARDO (GUARDIA 2)
Può andare
Il tecniclo luci si avvicina a Geffa Stones
COSTANTINO (TECNICO LUCI)
In Italia quando diciamo “del trattore... no?” Significa del trattore... sì!”
DARIA (GEFFA STONES)
Del trattore NO Significa del trattore Sì?
COSTANTINO (TECNICO LUCI)
Esatto
DARIA (GEFFA STONES)
Siete strani voi italiani. Ora ho capito
COSTANTINO (TECNICO LUCI)
La signora ha capito!
Sollievo da parte di tutti. Si torna in posizione
SOFIA (REGISTA)
Tutti pronti: camera... azione!
MICHELE (REMO)
Dicheno che doppo si doventerà padroni.
RICCARDO (GINO)
Di che, poi 'un si sa!
DARIA (GEFFA STONES)
O che sei... duro... Del trattore.... Si!
CORO (TRANNE GEFFA E LE GUARDIE)
Nooooo!
Daria (geffa stones)
Basta! voi non sapete recitare!

SOFIA (REGISTA)
Suvvia Geffa, cerchi di essere... cooperativa!
DARIA (GEFFA STONES)
Ma quale cooperativa, è finita, me ne vado!
Geffa Stones se ne va inseguita dalle guardie
ANITA (MAMMA)
Ossù citti forza prendetela, non lasciatela scappare per la strada currite currite!
La inseguono Gino, Remo, i tecnici e la regista. Gli altri escono dalle quinte.


SCENA 10. HIP HOP
(CORO, EDOARDO, LEONARDO, MELISSA, VIOLA)
La mamma entra in scena e mostra un cartello con la scritta “HIP HOP”, poi posa il cartello su un cavalletto da pittore posto sulla destra della scena e indossa gli occhiali da sole
Con la base musicale entrano i rapper 
VIOLA (RAPPER 1)
La prima cosa che vi vogliamo dire / senza paura di rimproveri o delle vostre ire / abbiamo fatto i compiti sappiam le tabelline / son facili come saltare un fosso con le spine
CORO
Dieci per uno dieci, dieci per due fa venti, dieci per tre fa trenta 
MELISSA
Sa' che gusto!
CORO
Dieci per uno dieci, dieci per due fa venti, dieci per tre fa trenta 
MELISSA
Sa' che gusto!
LEONARDO
E' senza dubbio questa la più facile tra tutte / basta aggiungere ogni volta un dieci / E in men che non dica senza fare mai fatica / senza tanto accanimento sai contare fino a cento
CORO
Dieci per uno dieci, dieci per due fa venti, dieci per tre fa trenta 
MELISSA
Sa' che gusto
CORO
Dieci per uno dieci, dieci per due fa venti, dieci per tre fa trenta 
MELISSA
Sa' che gusto




EDOARDO
Ma dice la maestra di impararle tutte quante e di tenerle sempre nella testa / Cinque Cinque venticinque sei per otto quarantotto, / tre per sette fa ventuno come me non c'è nessuno
LEONARDO
Non ci trovo / tanto gusto/ l'importante è che diverta te/ Ma se credi / che sia giusto/ sarà anche / come di-chi te

CORO
un si deve di'! /Dichi dichi dichi, / dichi dichi dichi, / dichi dichi dichi, / un si deve dì. Dichi dichi dichi, / dichi dichi dichi, / dichi dichi dichi, / un si deve dì
VIOLA
Per chiudere la storia e finir la colazione / Un segreto vi racconto con circospezione
EDOARDO
I grandi dicheno che si farà una cosa strana una cosa che però non si capiva / una cosa che ha che fare col trattore coi padroni che si chiama...coo-pe-ra-ti-va!
CORO
Dichi dichi dichi, dichi dichi dichi, dichi dichi dichi, sa che gusto Dichi dichi dichi, dichi dichi dichi, dichi dichi dì cooperativa Dichi dichi dichi, dichi dichi dichi, dichi dichi dichi, sa che gusto Dichi dichi dichi, dichi dichi dichi, dichi dichi dì..... un si deve dì!
Buio. Fine.

A questo link la versione del copione in KitScenarist Malcomuneunaquestionedistile.kitsp

software gratuito

Scopri di più sul software scelto dai macchiati per scrivere copioni

Ecco un esempio del contesto in cui abbiamo messo in scena il copione:

2018 Mal Comune: una questione di Stile