Il paesino di Sant’Ilario
corso di teatro adulti fondazione orizzonti 2018
corso di teatro adulti fondazione orizzonti 2018
Allievi: Fabiola Baccaille, Sara Bartoli, Francesca Carnieri, Nadia Ciccarella, Altero Culicchi, Anna Chiara Frullini, Nicola Lazzaro, Mascia Massarelli, Enrico Mearini, Sonia Nasorri, Laura Picchiotti, Rossana Rossi, Margherita Sanchini.
Nel 2018 inizia a Chiusi (SI), grazie all’amministrazione comunale e alla Fondazione Orizzonti, il percorso laboratoriale dei macchiati aperto a tutti gli adulti interessati al teatro. Passando il giovedì sera per il Teatro Mascagni di Chiusi da Ottobre a Giugno l’ascoltatore attento avrà sicuramente udito gli echi delle voci, i suoni delle musiche e l’avvicendarsi degli odori propri dei teatranti.
A partire da Gennaio abbiamo lavorato ad uno dei nostri testi molto cari Il Paesino di Sant’Ilario. L’obiettivo principale di questo percorso è stato quello di offrire nuovi strumenti espressivi non solo per la scena ma anche per la vita di tutti i giorni. Credendo nel valore del percorso formativo, ci siamo concentrati sulle potenzialità dei partecipanti per offrire a ciascuno la possibilità di mettersi in gioco in un ambiente protetto come quello teatrale. Durante il percorso abbiamo affrontato insieme le tecniche di mimica, voce, costruzione del personaggio, narrazione e coralità per poi concentrarci sulla messa in scena: un’esperienza incentrata sull’importanza del lavoro di gruppo.
La prima lezione del corso di teatro per adulti della Fondazione Orizzonti di Chiusi
Il paesino in prova al ridotto Roberto Carloncelli il giorno della consegna delle parti
È la sera del 10 giugno 1940 e nella panchina di Piazza Vecchia Piero regala un papavero a Ninetta: le ha appena detto che dovrà partire per la guerra ma al suo ritorno si potranno sposare. Franziska è andata a trovare il suo Miché che si nasconde nel bosco: non si è presentato alla chiamata alle armi, è un disertore e Pasquale Cafiero lo sta cercando. Il fratello di Marinella invece in guerra ci vorrebbe andare ma è stato riformato perché è malato di cuore; ancora una volta si sente escluso da una vita che non riesce a vivere. C’è Caterina alla taverna della Çimma che culla la sua bimba Teresa, appena nata. C’è Francesco, che tornerà sconvolto dalla guerra fino a diventare il matto del paese e Trainor che studia chimica e diventerà farmacista. A narrare la vita degli altri ci sono Suzanne nera come la morte e Bocca di Rosa rossa d’amore. Passano gli anni e nell’intreccio delle vite e delle relazioni di paese si compie il destino di ogni personaggio. Sono destini già scritti, o meglio già cantati. Fino all’ 11 gennaio 1999 quando tutto resta sospeso in un limbo dolce e malinconico.
In scena è rappresentato tutto il paese: le abitazioni, la farmacia, la taverna, le vie e la piazza principale con la panchina. I muri delle case sono strisce di nastro bianco, il fiume di Marinella è un telo di 30 metri e i mille papaveri rossi, non uno di meno, sono fatti a mano: gli abitanti si muovono nello spazio creando una sorta di mappa vivente e sono sempre in scena.
Il video completo dello spettacolo
Il Paesino ha rappresentato la stupefacente riscoperta del nostro Grande/mitico De André. Ma anche la meraviglia di poter vivere da “dentro” le sue poesie/canzoni! Una grande e indimenticabile esperienza culturale, sicuramente la più importante della mia “carriera” di….attore amatoriale!
Il paesino è stata la rinascita: per me era un brutto periodo e quello spettacolo fu la prova del fatto che tutto scorre, ma non per questo il bagaglio che ci portiamo appresso va abbandonato. Grazie al paesino mi sono sentita di nuovo viva…
L’esperienza del Paesino mi ha lasciato addosso sensazioni di equilibrio e concretezza. Di quelle che riesco ad avere solo quando l’immaginazione e la “pancia” volano alto. Lo so, immaginazione, equilibrio e concretezza possono sembrare all’antitesi, ma in fondo certi tipi di esperienze ci rendono veramente delle persone migliori e soprattutto più sane. Almeno per me è così. E quando alla fine di un laboratorio o di uno spettacolo, dopo la vertigine arriva l’equilibrio, io mi sento davvero bene. Per cui grazie a tutti, alle guide e anche ai compagni di viaggio. Ora e sempre viva il teatro.
Per il Festival Orizzonti il paesino è stato messo in scena per una nuova replica. Il teatro è stato svuotato delle sedie e allestito per permettere la costruzione della scenografia in platea.
Interpreti: Fabiola Baccaille, Francesca Carnieri, Nadia Ciccarella, Altero Culicchi, Anna Chiara Frullini, Mascia Massarelli, Enrico Mearini, Sonia Nasorri, Laura Picchiotti, Rossana Rossi, Margherita Sanchini, Giorgia Bernardini, Giada Bernardini.
Daniele Cesaretti ha curato il coordinamento tecnico ❤️.
le foto presenti nelle Gallerie sono state realizzate dai ©Flashati per la Fondazione orizzonti
Alessandro è il formatore dei macchiati che tiene i corsi di teatro per la Fondazione Orizzonti, si occupa anche della scrittura, della messa in scena e di tutti i dettagli tecnici per la realizzazione degli spettacoli. La sua missione è la ricerca di un rapporto sereno con tutti i propri allievi per svelare il valore di tutti in modo ludico e coinvolgente!
Irene si occupa della visione e dei dettagli dei progetti. Scrittura, ricerca, disegno, creazione e ascolto sono alla base della realizzazione degli strumenti di gestione e dei materiali di lavoro che caratterizzano i macchiati. Ha realizzato scenografie e allestimento del Paesino di Sant’Ilario.