I monologhi degli dei

Era, Afrodite, Atena, Zeus, Apollo, Ade, Dioniso, Hermes, Efesto, Teti, Gea

ERA

Salve, venite venite pure tanto non disturbate mica ero qui che preparavo un corredino... che poi non credetevi, non si è mai davvero preparati per l'arrivo di un bambino. Io in questi anni ne ho visti parecchi venire al mondo, di figli sì... ma anche di madri. Con voi padri non ci parlo nemmeno, tanto che ci capite di contrazioni in uscita... Vabbeh non è che ci capiate molto neppure di quelle in entrata... ma tranquilli non voglio parlarvi di orgasmi e vagine anzi io con voi non ci voglio parlare proprio, venire incontro alle vostre capacità emotive è un'inutile perdita di energia vitale. Fino a qualche tempo fa facevo un salto da Afrodite, mi facevo bella e salivo al piano di sopra, non è che fosse difficile sedurlo eh... accendevo il camino, preparavo la cena e mi facevo trovare depilata, ma sì godere si godeva e poi? E poi niente finiva che mi arrabbiavo per dimenticami di essere infelice... ma guardate che quella forza lì, quella che ti fa salire le scale di corsa per avere un orgasmo non è niente, niente, rispetto alla forza vitale che cresce nel ventre. La vera forza è lì, nell'utero che non possedete, nella potenza creatrice che temete... e violentate... ma a me gli uomini non fanno paura, solo non voglio più perderci il mio tempo. Perché io, qui nel profondo, sono etrusca, mica romana o greca, io ce l'ho un nome e pure un cognome, io sono libera e ho scelto di proteggere le donne. Che poi ci sono pure un sacco di colleghe, ostetriche dico, che mica le proteggono le donne eh... Non vi credete, hanno un momento di potere e approfittano della debolezza di una sorella...
Poi il resto... Il resto non ve lo voglio dire perché è un segreto che non vi spetta ma quando è femmina apre le ali il pavone del mattino e gli astri della via Lattea sgorgano più luminosi e il canto dell'infinito si dischiude nei rami di una placenta e il domani è una luna potente e divina.
AFRODITE
Mi piace il sorriso. Ogni donna dovrebbe prendersi del tempo per sorridere. Sembra una sciocchezza detta così ma provate a pensarci: un bel sorriso, calmo, sereno e sicuro. Non amo la risata, il risolino, il ridacchio sommesso o quella a crepapelle, non il risolino isterico, lo sghignazzo e tantomeno lo scoppio di risa. Mi piace il sorriso perché ti da il tempo di stare occhi negli occhi a raccontarsi, ad ascoltarsi, a capirsi. Unghie, viso, trucco, che facciamo, cosa ti serve? Cosa devi fare? Ah quello? Niente, una sciocchezza. Due anni fa mi hanno eletta miss condominio. Mi fa sorridere perché capirai a me non interessa il titolo, ma ci sono un paio di persone che ci sono rimaste parecchio male, insomma non s'è più fatto e così sono restata miss condominio dal 2016.
Sì sono bella, lo so,Sì sono bella, lo so, mi sono sempre piaciuta... la mattina quando mi sveglio vado allo specchio... non è che sia proprio così come mi vedete ora eh, spettinata, la pelle lucida, gonfia, pure un po' cisposa ma io mi guardo negli occhi e sorrido perché sono bella, eccitante. Sono fatta così, mi ci hanno quasi disegnato... in fondo è semplice sapete... svegliarsi la mattina ed amarsi così, da subito, guardarsi allo specchio e sorridere, intendo. Io per prima cosa mi sveglio con calma, dolcemente, senza sveglia... poi naturalmente qualcuno mi deve portare la colazione a letto... mi bastano un cappuccino, una brioche e una spremuta se ho voglia di dolce, oppure della frutta fresca e un po' di yogurt magro se sono a dieta... certo, che alle volte un toast ti dà proprio lo sprint giusto che dite?
Poi mio figlio deve venire a darmi un bacio e con un bel sorriso lavarsi e prepararsi per andare a scuola, tutto in completa autonomia naturalmente... io intanto ascolto il canto degli usignoli del mattino, oppure scorro il feed di instagram... che c'è? non vi sembra semplice? va beh la verità è che ci sono delle mattine in cui mi sveglio con le urla da apache del mio figliolo, non so che farci, comincia a correre come un ossesso a destra e a manca, con il suo arco e le sue frecce e di vestirsi... manco a parlarne... guardate, mi prende un cerchio al capo che hai voglia a sorridere... allora, con calma, dopo che lui è uscito, io vado allo specchio, mi lavo il viso e, con calma, inizio a idratarmi, a profumarmi... fondotinta, cipria, fard, ombretto, eyeliner, matita... ecco che lentamente appare quel dolce equilibrio di forme disegnate con cura... ecco che nello specchio appare quell'immagine che amo. Sono bella, sono io e sorrido. E' un gioco di luci e ombre, di dedizione, di contrasti e sfumature ma soprattutto di calma. E' questa l'arte del sorriso.
Vi vedo di fretta, immagino non abbiate molto tempo ma se riuscite a ritagliarvi un momento da dedicarvi passate di qua... Unghie, capelli, trucco? Non preoccupatevi, ci penso io a farvi sentire delle dee... Arrivederci, buona giornata e mi raccomando, non dimenticate di sorridere... anche voi uomini eh... Sorridete!
ATENA
(correggendo le verifiche)
A volte mi chiedo dove stiamo sprofondando. C'è un momento preciso in cui cado in depressione, un istante in cui capisco che non c'è più speranza per l'umanità. La catastrofe si sta avvicinando, ormai lo sappiamo tutti. Ma allo stesso tempo tutti noi conserviamo una speranza, gli uomini di domani troveranno le soluzioni a cui non siamo riusciti ad arrivare fino ad oggi. Non fare oggi quello che domattina farà qualcun altro senza fatica perché domattina la tecnologia sarà così sviluppata da salvare il mondo con uno schiocco di dita. Ci sperate anche voi vero? Guarda qua, nemmeno le moltiplicazioni, chi è questo? Marchetti, figurati. E' una speranza comprensibile la vostra, siete fortunati a poterla coltivare ma io no. Io non posso perché ogni giovedì mi trovo a casa, nel mio modesto appartamento, su questa maledetta scrivania, mi ritorvo qui a casa e devo, sono obbligata, non posso esimermi dal farlo. Devo correggere i compiti in classe. E allora ogni speranza verso le generazioni future, 37x5 in terza liceo, diamine!!!! Non fa 42! Chi è questo? Ah, già, Marchetti, perché questo in terza liceo quando comincia ad andare nel panico cosa fa? Progressivamente si accartoccia sul banco, in questo modo capito? Lo vedo subito dalla cattedra, Marchetti? Tutto bene, si si profe, tira su la schiena da bravo, no, niente non c'è speranza, si accartoccia tutto su quel banchetto, mi va in obliquo e prende i per per più, ma vi rendete conto? E il futuro del pianeta è in mano a Marchetti. Addio mondo. Quando ero giovane io... Ma lasciamo perdere, ve lo racconto un'altra volta. Ma vogliamo fare un po' di silenzio per favore?
Fino alle 16 ci sarebbe una regola approvata da tutti! E che diamine! Che poi io questi ragazzi me li prendo pure a cuore... Perseo, Giasone, Eracle, Agamennone, Achille, Diomede, Odisseo... Tutta gente che senza il mio aiuto non avrebbe nemmeno preso la maturità... ma ora siamo a dei livelli, ragazzi... le operazioni in colonna... Colonna...
Avete pure i quadretti già fatti a disposizione, dimmi perché qui salta un quadretto e qui ne salta due, ma come puoi pretendere di imparare la matematica senza un po' di ordine... Non è mica la teoria dei nodi, non sono mica le simmetrie yanghiane su quiver e coomologia quantistica, dai. Che tristezza! Che poi... hai bisogno di una mano? ma io ci sono, non dobbiamo mica diventare tutti dei matematici, vieni qui facciamo la buona vecchia educazione tecnica... ma no no non c'è niente da fare perché un minimo di precisione, di amore, di schiena dritta ci vuole anche per tagliare il legno, anche per dare due punti all'uncinetto, pure per impiattare no? devi saper mettere in colonna, o no? Marchetti: 2. E adesso chi abbiamo qui? Toninelli... No, non c'è speranza. Lasciatemi sola. Addio mondo, addio.
ATENA VERSIONE IN DAD
Gli spettatori vengono fatti sedere di fronte ad uno schermo in un giardino. A una distanza di 10-15 metri è posizionata una cattedra con un computer per la didattica a distanza.
Buongiorno ragazzi, aspettiamo ancora un attimo che si colleghino tutti... vediamo un po'... Perseo, Eracle, Agamennone... ciao Achille ben arrivato, Diomede, Odisseo... Giasone non c'è?... ah eccoti, caro... Chi manca? Ne manca uno, chi manca? Ah, manca Aracne te pareva.
(leggendo il cellulare) Eccola: prof, mi dispiace ma oggi non ho rete
(rispondendo al messaggio con un vocale) "Allora Aracne, vedi un po', ora mando un vocale alla dirigente Cinciarella così proviamo a sistemare il problema della rete".
Questa non la passa liscia, io ve lo dico ragazzi, qui serve un po'di fiducia reciproca perché altrimenti
(suono di messaggio)
eccola!
(si sente il vocale: "in effetti ho visto ora la ricarica, mi collego tra un attimo prof")
visto, a volte le maniere forti...
(rivolta al pubblico)
Che poi Aracne è anche una dotata, È nata il 6 agosto del '91 quando con i miei collaboratori del Cern ponevamo le basi della rete; a 13 anni se ne è uscita con questa cosa del 2.0 e adesso è diventata praticamente un mostro del web, a momenti mi batte. Ma deve capire che gli esami non finiscono mai. MAI! Anche voi, laggiù, come siete messi a formazione? Le ripassate le tabelline ogni tanto? I conti a mente li fate? Qualche lavoretto manuale? Artigianato, cucito, cucina? Libri ne leggete?
(Di nuovo in videolezione)
Ah ecco Aracne, finalmente
(squilla il telefono)
Scusate un attimo che ho in chiamata Cinciarella e devo rispondere per forza.
(Rivolta alla dirigente)
Sì Sì è tutto sotto controllo si figuri, ma certo in questa situazione dobbiamo essere pragmatici, non risparmiarci...
(Copre il microfono del telefono e si rivolge al figlio sotto il tavolo)
Erittonio smettila di strisciare sotto il tavolo, insomma! Vai a giocare in camera tua! Sto figlio è un mezzo serpente...
(Nuovamente al telefono)
Guardi, sfonda una porta aperta, ma certo, è di fondamentale importanza non lasciare indietro nessuno, per l'appunto ora sono in videolezione coi ragazzi, se lei è d'accordo la richiamerei fra 45 minuti.
(Attacca il telefono e si rivolge agli studenti)
Eccoci. Eracle stai fermo un attimo che questa non è l'ora di educazione fisica.
Oggi ragazzi interroghiamo. Eh, sì... Perseo. Perseo? è freezata l'immagine ecco... ti pareva, quando si interroga la connessione comincia a saltare... è una guerra, ma sono pronta a combattere.Pronto? s'è perso Perseo. Sei Perseo?
(Perseo risponde trentaseo)
Non facciamo gli spiritosi ragazzi eh! Odisseo, cos'è questo link in chat? Un regalo? Dai, che carino! Che faccio clicco?
(Atena clicca sul link, sullo schermo appaiono immagini che fanno capire che il computer ha preso un virus)
Cos'è questo scempio?Chi ha messo la mia testa sul corpo di quella svergognatadi Afrodite!E dove sono tutti i documenti, tutti i compiti in classe e tutti i voti?!
(Dal computer esce una voce metallica) "Attenzione! Virus rilevato. Sul computer è stato installato un trojan"
Un trojan? Lo sapevo... Mai fidarsi di Odisseo!
(Si spegne lo schermo)
ZEUS
Ci sono molte questioni da puntualizzare. Punto primo il benessere che si respira qui intorno l'ho portato io. Punto secondo mi piacciono le donne. Punto terzo, quarto e quinto se ti invidiano, se vogliono prendere il tuo posto significa che stai facendo bene... è una guerra sempre aperta, brutale a volte. L'altro giorno un mio assistente mi ha riferito che hanno fatto fare un sondaggio fra le ragazze dai 20 ai 30 anni, hanno domandato: faresti l'amore con Zeus? Il 33% ha risposto di sì e il 67% ha affermato: sì, ancora!
Eheh... Va beh, ce li avete 5 minuti? Se volete vi racconto quella volta al night... Sono le dieci di sera e come tutti i commendatori seri, milanesi, sono ancora alla mia scrivania a la-vo-ra-re. Improvvisamente si apre la porta ed entra come un'Erinni la mia signora. Comincia a darmi addosso con la borsetta sul tavolo, qualche volta anche sulle spalle
... Hermes mi ha raccontato tutto! Eh, cosa ti ha raccontato? ... Mi ha detto che tutte le sere vai al night e scialacqui i soldi della famiglia, i soldi che ci sono sul conto segreto di Lugano, ma io ti distruggo, io vado dai PM, vado dalla guardia di Finanza, vado all'agenzia delle Entrate... Ma non è mica vero, io ci vado solo qualche volta, quando c'è qui un americano per lavoro, alle dieci di sera non so cosa fare, lo porto al night... Domani sera ci vengo anch'io al night, dice lei... Morale? Il giorno dopo sono costretto a salire in macchina e ad andare al night con mia moglie a fianco che continua a darmi addosso
... Arrivo al night... C'è il buttafuori, buonasera signor Zeus, come va stasera, tutto bene? Hai visto?
Quello lì... Ma no quello lì è uno che ho messo lì io a lavorare era il cugino del portiere, gli ho fatto un favore... Arriva la sigaraia
i sigari preferiti del signor Zeus... Te ghe vist? Ma no, questa qui l'è la tusa, l'è la niuda della mia segretaria che la sera aveva bisogno di incrementare le entrare e l'ho messa qui... Arriva il metre... Ecco Il suo tavolo centrale davanti a tutti Commendator De Zeo... Ecco lo sapevo... Ci sediamo, inizia lo spettacolo... e qui il racconto potrebbe andare avanti a lungo... Tutte le ballerine che si incrociano
(gesti con le mani) e alla fine la più bella della troupe che fa lo strip completo e l'ultimo indumento lo prende e... fatemi vedere se ho qui un fazzoletto per farvelo, sì ecco, con quest'ultimo indumento lo prende e... (facendo roteare il fazzoletto) E queste a chi le do? E tutta la platea... Al commendator De Zeo, al commendator De Zeo ... Ahhh disgraziato! è finita! Te ne pentirai! Ma no aspetta... Lei va, prende un taxi e io le corro dietro, riesco ad agguantare il taxi, apro la portiera salgo anche io ma lei continua... Disgraziato, sporcaccione, schifoso, degenerato... Ad un certo punto il taxista non ne può più si volta e dice: Commendator Zeus, di vacche ne abbiamo caricate tante ma una brutta, vecchia e cattiva come questa qui mai! ...
(sorrisone compiaciuto) da allora Era se n'è andata a vivere al piano di sotto, robe da matti. Salutatemela se ci passate.
APOLLO
Guardate io non sono mica un novellino, il mio mestiere lo faccio da parecchio e lo faccio bene.
Noi medici siamo sempre stati in prima linea e i primi a rimetterci in questo genere di faccende e vi giuro su Ippocrate e pure su mio figlio Esculapio che non l’ho mai fatto per soldi.
A volte scendo in sala operatoria a notte fonda, accendo la lampada scialitica e insieme alle ombre si sciolgono anche tutti i dubbi sulla vita e mi ricordo che i sintomi dell’amore sono gli stessi del colera… ah pollo!
Le avete igienizzate le mani? e le mascherine? vi state rilassando eh… ma io vi capisco, con questa non si respira, fra una visita e l’altra tre giorni fa l’ho tolta per cinque minuti… dopo tre giorni… tampone positivo! Acciù!
L’altro giorno un mio collega mi ha detto che il peggio è passato… ah… pollo! Non lo sa che secondo l’Organizzazione della Sanità il peggio deve ancora venire? Eppure io la prendo con filosofia, le epidemie ci sono sempre state. “Epi” vuol dire sopra, l’ho studiato al ginnasio perché io sono Dottore e “demos” vuol dire popolo. Capito? Demo-crazia, potere al popolo, Epi-demia, sul popolo. Etciù.. Ah pollo!
Sì, dicevo le epidemie ci sono sempre state. Quella storia dell’ira di Achille ce l’avete presente? Insomma è piuttosto semplice, quello si era arrabbiato perché il capo gli aveva rubato la donna. Quello stesso capo, fai conto fosse un primo ministro o che ne so il capo dell’unione europea, c’aveva un po’ il vizio di rubare le donne e infatti prima l’aveva rubata pure a me. Atciù… Ah pollo! Allora io che sono un tipo tranquillo ma fino ad un certo punto scendo a due passi dalle navi e tac dardi sugli animali e zac frecce sugli uomini.
La peste alle vostre famiglie!
(con grande enfasi, poi si ricompone)
Erano altri tempi, ero giovane, pieno di ardore, oggi preferisco guarire piuttosto che ferire e se mi sento un po’ scosso o fuori forma, come in questo periodo, vado da mia sorella. Ho una gemella sapete? Lei è la luna. Faccio una passeggiata all’aria aperta e la vado a trovare. Mi rincuora sempre parlare con lei perché i tempi cambiano così rapidamente che io a volte non mi ci raccapezzo, non riesco a stare al passo. Allora lei mi mostra la sua faccia luminosa e mi ricorda che il mondo avanza sì, ma girando intorno al sole. Ah.. Pollo!
ADE
L’appartamento di Allegra è illuminato da candele, lei appare come descritto dal suo nome. Di un’allegria inquietante. Quando ti guarda hai l’impressione che ti stia prendendo le misure per la tua bara. Infatti è bravissima a indovinare l’altezza delle persone. Tutti gli arredi del palchetto sono in legno.
Prego, entrate, accomodatevi. Date un’occhiata se volete, questo è il mio appartamento. Adoro il legno, forse l’avrete notato. Voi no? Il pino e l’abete sono le scelte più umili, ma sempre dignitose, ci mancherebbe. Ma se parliamo di mogano o ciliegio credetemi, siamo ad un altro livello. Sono regali che durano, pensateci bene. E tu quanto sei alto? Ci avrei scommesso, ho un paio di offerte scontate al 30% per te, poi ti mostro tutto, giù in magazzino. Scusate ma sono fatta così, penso sempre al mio lavoro. A volte mi dico “Allegra: basta! Stacca un po’, divertiti, stai esagerando!”, non so cosa farci ma ogni volta che incontro una persona, la vedo come un potenziale cliente.
(Rivolta a una donna del pubblico)
Quali sono i tuoi fiori preferiti cara?
(Aspetta la risposta)
Come ti capisco. Io adoro i fiori, dico davvero, mi mettono gioia. Passo le giornate tra i fiori ma non mi stancano mai. Ne tengo sempre un po’ di freschi per dare un tocco di vita. Le piante grasse, i fiori di prato… semplicemente non fanno per me, solo fiori recisi, grazie! e fuori casa un bel viale elegante con una lunga fila di cipressi.
(Pausa)
… fa un po’ caldo qui, non trovate? Io l’inverno lo adoro, ma anche l’autunno non è male; quando le temperature iniziano a calare mi sale un friccicorio… sapete che faccio di solito per festeggiare?
Ghiaccio, lime, zucchero di canna, un po’ di angostura, soda, rum bianco e naturalmente menta… adoro…
Ma sì per staccare un po’ un bel mojito è proprio quello che ci vuole… sapete che scriveva Hemingway in “Morte nel pomeriggio”? “A Madrid nessuno va a letto prima di avere ucciso la notte”. Olè! Ci pensate… Che bella immagine…
io per i funerali di una signora così non farei mancare proprio niente: servizio completo signori con tanto di cocchiere, carrozza e cavalli… Il top del top! Certo non tutti se lo possono permettere ma signori, non vi preoccupate qualunque sia la misura delle vostre tasche ho la soluzione che vi calza a pennello… con rispetto, discrezione e sobrietà… fateci un pensierino…
DIONISO

Ohhhh baby baby, che serata fantastica. Quando la notte non finisce mai, quando tutto si fonde e si confonde, quando ti senti immersa in un fluido che ti unisce agli altri mi capisci? Scorre dentro un ritmo lento. E tutto sembra andare verso un fantastico meraviglioso oblio.
Mescolo e confondo. Guardo nello specchio e vedo il mondo. Occidente, letto del niente, dove tutto, come il sole si perde. Ohhhh baby baby, è il ritmo a due: uomo donna, bambino vecchio, chiuso aperto, pop! si stappa un prosecco, bianco rosso, dolce salato… è il fluido che scorre ed è un gusto ritmato. Ohhhh baby, lo giuro su quella fulminata di mia madre vi ricorderete delle notti passate con me, non fatemi la guerra, non resistete all’onda dell’orgia casta, al fremito dell’oblio che non dimentica.
(si guarda allo specchio)
Questa sono io ed è anche un altro.
(inizia a giocare con lo specchio come con un bambino di pochi mesi… Cu-cù ogni volta si sorprende con un’espressione diversa poi si spaventa)
Ohhh baby è l’illusione della pluralità che mi fa a pezzi, i giganti mi sbranano in un delirio netto di vetro rotto, pezzo per pezzo ma pop! Io sboccio e da quella violenza nasce un canto, un compianto, un pianto e la danza dei satiri intorno al corpo. E così che mi rimetto in piedi ogni mattina pezzo per pezzo brano per brano accordo per accordo nella sintonia che compongo nella sinfonia che ricordo… Atena raccoglie i pezzi, Apollo ricompone il corpo.
OOhhh baby è un un fremito di oblio, tensione lacerante di mania è un delirio che non si può appagare nell’altro perché non c’è nessun altro… è tutto qui dentro.
Ohhhh baby baby, che serata fantastica. Quando la notte non finisce mai, quando tutto si fonde e si confonde, quando ti senti immersa in un fluido che ti unisce agli altri mi capisci? Scorre dentro un ritmo lento. E tutto sembra andare verso un fantastico meraviglioso oblio. Pop!
HERMES
[prima variante, coerente con il personaggio postino e in relazione con la presenza di Zeus]

Venite avanti, fate pure. Io non mi alzo perché sono stata in piedi a lavorare tutta notte e ora, se permettete, voglio riposarmi un po’ le gambe. Senti caro, mi accenderesti il bollitore? Non fatevi strane idee eh… Mai bevuta una tisana in vita mia. Giuro. Acqua sporca. Quando vado al piano di sotto a farmi una chiacchierata con la maghetta faccio finta di bere e poi la sputo nelle piantine. Oh, ma voi non avete sentito niente eh… Non v’ho detto niente io… Ma guarda che casino. Chili e chili di posta, buste, pacchi e pacchetti ma cosa avete da spedirvi in continuazione? Ora con questi
(prende in mano un cellulare)
mi semplificate il lavoro per bene eh, quattro gesti e tac, vi ho in pugno… chat, vocali, foto… non mi faccio mancare niente… ma ci sono delle questioni che vanno ancora risolte alla vecchia maniera…
(Inizia a guardare una lettera in controluce)
sì, che vi devo dire, quando si tratta delle cose nostre noi del condominio siamo un po’ all’antica… Che fa bolle l’acqua?
(Inizia a scaldare la busta con il vapore)
Una volta ho rubato delle vacche, ci credete? Erano di mio fratello. Rubare a un fratello non è rubare, resta tutto in famiglia. Cinquanta belle vacche da latte. Apelle figlio d’Apollo fece una palla di pelle di pollo tutti i pesci vennero a galla… Per vedere la palla di pelle di pollo fatta da Apelle figlio d’Apollo. Belle grosse, tipo le chianine ma non erano chianine. Non credo, non è che me ne intenda di vacche da latte. Insomma le ho rubate a mio fratello per gioco, poi se n’è accorto, si è offeso. Uh, quanto ci è rimasto male per quattro vacche. Gli ho regalato una chitarra e un portafoglio in tartaruga… gli è passata. Perché mio fratello è fatto a modo suo. Ognuno è fatto a modo suo che discorsi.
(apre la busta)
No, ancora… è la solita tresca, non se ne può più… Senti qua, oh Efesto, le tue lingue di fuoco… bleah, mi disgusta sta roba senza fantasia…
(getta la busta in un angolo)
Sapete quali sono le mie buste preferite? Equitalia! Agenzia delle Entrate. Adoro. Il brivido dell’apertura… La fronte che si imperla di sudore, lo stomaco che si accartoccia. Sono queste le emozioni vere.
Sto preparando una letterina per il mio paparino, una piccola burla…
Gentile commedator De Zeo, da un recente controllo… Hi hi hi… Ci risulta un ammanco di… Mmm… 12.548.624,44 euro. Da una segnalazione proveniente da Lugano, Svizzera… hi hi hi … Ma voi zitti, muti, non avete sentito niente, non avete vistro niente. E ora via, lasciatemi finire che ho un paio di idee che non posso farmi scappare…
HERMES
[seconda variante, più legata alle caratteristiche della divinità e in relazione con la divinità Apollo]

(Davanti al cellulare, scorre i messaggi)
Venite avanti, accomodatevi, fate pure. Io non mi alzo perché sono stata in piedi a lavorare tutta notte e ora, se permettete, voglio riposarmi un po’ le gambe.
Toh guarda che robaaaa Achille e Patroclo nooooo che giorno triste per il genere femminile… e poi no le foto no guarda, non le voglio proprio vedere… però un occhiatina.
(Scorre un po’)
questa la salvo che mi potrebbe sempre fare comodo più avanti. E questa? O Efesto le tue lingue di fuoco… poveraccio le risponde pure. Fammi fare lo screenshot che questa la giro ad Afrodite appena mi capita l’occasione. Ho qui un archivio con una serie di materiali che non avete idea, se penso a tutti i trucchetti che mi toccava fare da giovane… appostamenti, intercettazioni, travestimenti… di ogni per gestire ’ste tresche e oggi? ho tutto qui a portata di mano… questo sì che è progresso! Guarda guarda il paparino… perfetto! Dia, Dana, Alcmena, Semele, toh c’è pure il filmino dell’Elettra. Con questo ci faccio affari.
Una volta ho rubato delle vacche, ci credete? Erano di mio fratello. Rubare a un fratello non è rubare, resta tutto in famiglia. Cinquanta belle vacche da latte. Apelle figlio d’Apollo fece una palla di pelle di pollo tutti i pesci vennero a galla… Per vedere la palla di pelle di pollo fatta da Apelle figlio d’Apollo. Belle grosse, tipo le chianine ma non erano chianine. Non credo, non è che me ne intenda di vacche da latte. Insomma le ho rubate a mio fratello per gioco, poi se n’è accorto, si è offeso. Uh, quanto ci è rimasto male per quattro vacche. Gli ho regalato una chitarra e un portafoglio in tartaruga… gli è passata.
Perché mio fratello è fatto a modo suo. Ognuno è fatto a modo suo che discorsi. Dico, lo avete visto? Pre-ci-so. Occhiali, mascherina, gel, appunti… tutto quanto. Io guarda gli voglio un gran bene ma si vede proprio che non siamo figli della stessa madre. Fortuna che il paparino è pieno di soldi e appena schiatta ci penso io a gestire le divisioni. Che poi mi dico, perché aspettare che schiatti? quello capace che va avanti altri 2000 anni… tocca prendere quello che si può finché si è in tempo.
Certo bisogna partire con una cosina semplice, una bella chianina per dire, e poi piano piano ti fai intestare il motorino. Papiii… hai visto che belle scarpe? Ultimamente faccio un po’ fatica con il lavoro… me le compri? Papi, hai visto che bel pezzettino di terra? me lo fai un prestito per un investimento… papiii c’è un’isoletta bellina bellina che sarebbe perfetta per le vacanze estive… papiii… è fin troppo facile, anche perché i miei fratelli sono così, un po’ naïf, Apollo pensa alla salute del mondo, Atena alla buona educazione delle generazioni future e poi guarda c’è anche quell’alcolizzato di Dioniso che mi fa morir dal ridere. Ci si vuole bene eh, ho fatto pure una chat di gruppo per stare un po’ più uniti, se non ci fossi io quelli si parlerebbero solo a mazzate e invece guarda basta mandargli qualche battutina ogni tanto ed è tutto cuoricini e risate.
Che c’è? Guardate che in famiglia il babbo alle visite mediche ce lo accompagno sempre io e se c’è bisogno della spesa e di sistemare un conto o di coprire un ammanco secondo voi chi chiamano?
Hermetinaaaa…. E io ecco ci sono, sono sempre pronta ad alzarmi e a sfrecciare da loro, veloce come il vento…
Hermetina, accompagna le zie da Paride… e io pronti, eccomi… pure se mi chiamano a notte fonda, pure quando ero piccola, sempre la stessa storia.
Voi che fate? Vi fermate ancora a lungo? No perché io avrei ancora un paio di ore di riposo che a notte fonda riattacco a lavorare. Però vi auguro un buon proseguimento e mi raccomando continuate a condividere tutto quanto che io poi leggo eh… Ciao giovani, ciao ciao ciao.
EFESTO
Pollice indice medio anulare mignolo, pollice indice medio anulare mignolo… da bambino la mamma mi raccontava una storia: questo è caduto nel pozzo… e questo pollice sono io, basso e tozzo, guardatelo è questo pollice che vi fa sapiens sapiens. Pollice indice medio, sembra davvero che qualcuno lo abbia scaraventato più in basso quel dito, Teti dice che da piccolo lo succhiavo così forte da farmici venire il callo.
Nel nostro cervello c’è una mappa precisa del nostro corpo i nostri neuroni la costruiscono piano piano, gesto per gesto si fissa in una rete fitta di impulsi che viaggiano alla velocità della luce, sapete a quale parte del corpo dedichiamo più sinapsi? Pollice. Questo è caduto nel pozzo. Questo lo ha tirato su, indice. Questo è il dito che mi puntano addosso per strada quando mi danno del cornuto, io lo uso per scaccolarmici…
(forte colpo di tosse un po’ catarrosa, tira fuori un fazzoletto di stoffa, si pulisce il viso e le mani)
Dicevamo? Pollice, indice, medio. Questo lo ha accarezzato. È da questa carezza vedete che nasce l’amore del gesto artigiano. Questo equilibrio a tre: Pollice, indice, medio.
(Con il pollice si accarezza indice e medio ripetendo pollice – indice – medio, poi si tocca l’anulare e alza lo sguardo verso il pubblico)
Questo? Con questo ho fatto la più grande cazzata della mia vita. Mi ci sono sposato. Ma vedete, se all’anulare non va di piegarsi, per il pollice è impossibile raggiungerlo.
Cosa c’è? È vero, dicono sempre che il più piccolo è il più furbo e certa gente raccapricciante ci si fa pure crescere un’unghia ma io vi dico che quando sei brutto e triste come me non importa quanti intrecci abbiano costruito il tuo cervello e il tuo pollice… Ad un certo punto ti tocca piegare la schiena e fare tutti i lavori pesanti.
Arrivano con i loro addominali e il loro sorriso, gli occhi azzurri e il capello biondo ti chiedono di sturargli il cesso e tu lo fai. Io ormai ci ho fatto il callo ed è qui, alla base del mignolo, a ricordarmi che sono brutto.
Pollice, indice, medio, anulare, mignolo, mignolo, anulare, medio, indice, Pollice. Questo sono io. Brutto tozzo e abbandonato ma tanto prima o poi verrete a cercarmi.
(Si ciuccia il dito pollice)
Pollice.
Li minaccia con una chiave inglese per cacciarli via.
TETI

Sedetevi, sedetevi pure, accomodatevi. Per favore lievi come le onde del mare, delicati, ecco sedetevi. Non sapete quanto mi spiace non poter condividere dell’acqua con voi. Bella fresca. Ce l’avete una borraccia? Date qua che la riempio
(riempie le bottiglie del pubblico e dei bicchieri o caraffe)
Sapete io ci sono abituata, lavoro alle Terme, capirai, questo movimento lo faccio da sempre. E mica mi pesa sapete, no… io sono divina, ho il corpo allenato all’eternità. E poi vedete? Questi movimenti sono i migliori per sollevare dei pesi.
(si abbassa e rialza piegando le gambe e mantenendo dritta la schiena)
Basta ricordarsi di essere acqua e via, è tutto un flusso.
Ma quanto mi dispiace non potervi offrire neanche una frittella. A me è sempre piaciuto avere invitati, fare due chiacchiere, preparare da mangiare per tutti, insomma avere gente per casa… Il giorno del mio matrimonio poi… non vi dico gli invitati. Dai, sparate una cifra, secondo te quanti invitati c’erano? eh di più, di più: cento milioni! Sì lo ammetto avevamo fatto le cose in grande e invitato proprio tutti… che a rifarlo ora mi toccherebbe preparare 7 miliardi di bomboniere fai da te… E poi la location non vi dico, altro che reggia napoletana io stavo proprio nell’Olimpo! C’erano tutti al mio matrimonio, tutti tranne quella befana della ERIS, perché, scema io, non avevo pensato che escludere la signorina polemica avrebbe portato male. Quella si è presentata all’ultimo con una mela d’oro e la dedica “alla più bella”.
(porge il pomo a chi del pubblico se lo mangerebbe con lo sguardo)
Atena, Afrodite ed Era si sono sentite chiamate in causa…
ma io no, io ho detto fate un po’ come ve pare, io sto tranquilla, cioè mi scorre proprio… basta che non mi state ad ammazzare il figlio. E niente, loro pure quello mi hanno portato via. Il mio Achille. Ma io vado avanti, prendo l’acqua e mi lascio scivolare tutto addosso con calma divina, panta rei, tutto scorre, è meglio non pensarci, è meglio rilassarsi… qui alle Terme abbiamo sviluppato giusto un nuovo percorso benessere, si chiama Teti, volete provarlo? Dai dai, chiudete gli occhi, questo assaggio ve lo offro io, siete miei ospiti.
(Teti inizia a raccontare come in una sorta di training autogeno)
Immagina l’abisso del tempo, l’infinito dell’inizio, il silenzio. Da questo silenzio un suono, un’onda lenta… e tu sei l’Oceano, tu sei il profondo che riposa dentro, sei il fiume che abbraccia il mondo e sei l’onda che schiuma sullo scoglio. Tu sei corpo nudo di ninfa che corre sul mare a dorso di un delfino e tu sei golfo e grotta e riposi tranquilla.
Tu sei il seno del mare in un giorno di brezza. Senti l’onda e ogni goccia, ogni onda è tua figlia e il mare è il mare antico e limpido del tempo infinito, del tempo dell’inizio. Ora immagina un uomo. Arriva e ti afferra i fianchi tu ti fai pantera per fuggire ma ti tiene e ti respira e allora tu diventi leonessa ma ti stringe ancora e tu diventi polpo ma quell’uomo si lascia avvinghiare dai tuoi tentacoli, si lascia accecare dal tuo inchiostro. Ora sei fiamma e lui si lascia avvolgere dalle tue lingue e tu, immagina, sei acqua e Peleo si getta in te, che sei acqua, che sei salata, che sei dolce, che sei amara.
(pausa in cui Teti si riprende dal racconto che l’ha coinvolta eccessivamente rendendola dimentica del pubblico… Un po’ imbarazzata)
Adesso con calma, chi vuole può riaprire gli occhi. Tornate pure a trovarmi quando volete.
GEA
Buonasera, venite pure… siete proprio fortunati stasera il mio manager ha tanto insistito e così mi sono convinta a concedermi per qualche minuto ai fan. Fatemi sistemare un attimo ed eccomi pronta per il selfieee. Su sbrigatevi a tirare fuori i cellulari, no, il mio lato migliore è quello est ecco, dai qua!
(Gea fa qualche scatto con gli ammiratori)
Vi adoro ragazzi, anche se negli ultimi secoli mi avete messa un po’ sullo sfondo eh, tipo paesaggio… finalmente sto tornando di moda, tipo fra i più giovani vado alla grande, un sacco di ritratti, primi piani, manifesti… Allora che faccio firmo gli autografi? No? Ve la canto una bella canzone? Uno dei miei cavalli di battaglia, che dite? Qual’è la vostra preferita? Ma come, non ne conoscete neanche una? Ignoranti, coatti, cafoni, fatemi spazio, fatemi respirare.
(Un po’ isterica va in un angolo spruzza un po’ di chanel n°5 nell’aria, siede in un angolo con aria sostenuta e un flute in mano. Beve un goccio, poi si alza i piedi e comincia a cantare)
Sole alla valle / E sole alla colli-i-na / Per le campagne/ Non c’e’ piu’ nessuno/ Addio addio amore/ Io vado via/ Amara terra mia / Amara e be-e-e-e-lla
(Nella seconda strofa si porta una sedia al centro e nel il ritornello incrocia le gambe come Sharon Stone in Basic Instinct)
Cieli infiniti / E volti come pie-e-tra / Mani incallite ormai / Senza speranza / Addio addio amore / Io vado via / Amara terra mia / Amara e be-e-e-e-lla
(La terza strofa è sempre più recitata con una mimica esasperata che sfiora il dramma, si rivolge dal palco reale al teatro e poi se ne va, sull’ultimo vocalizzo, chiudendo la porta)
Fra gli uliveti è nata / Gia’ la lu-u-na / Un bimbo piange / Allatta un seno magro / Addio addio amore / Io vado via / Amara terra mia / Amara e be-e-e-e-lla
(Finita la canzone rientra)
Scusate ma questo è il mio camerino, se per favore mi fate il piacere di sloggiare io fra qualche minuto dovrei andare in scena.

A questo link la versione del copione in KitScenarist I monologhi degli dei.kitsp

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Ecco un esempio del contesto in cui abbiamo messo in scena il copione:

2020 Borgo degli dei

A questi link trovate alcune suggestioni per la costruzione dei personaggi