Teti

l’addetta all’accoglienza termale

Accogliente ninfa delle acque, la più bella fra le Nereidi. Divinità capace di traformarsi. Quando l’oracolo le predice la nascita di un figlio più potente del padre, gli dei dell’Olimpo la consegnano al mortale Peleo da cui nascerà l’eroe Achille.

costruzione personaggio

Focus corporeocapelli
attitudine caratterialecapacità di adattamento
Professioneaccoglienza alle Terme
costumetuta intera blu o abito bianco e coprispalle acqua chiffon
oggetti e allestimentoAmbiente accogliente, biscottini, sedia a dondolo di vimini, copertina. Brocca di acqua, bicchiere e bacinella.

personaggio iconico di riferimento Federica Pellegrini

monologo

Sedetevi, sedetevi pure, accomodatevi. Per favore lievi come le onde del mare, delicati, ecco sedetevi. Non sapete quanto mi spiace non poter condividere dell’acqua con voi. Bella fresca. Ce l’avete una borraccia? Date qua che la riempio

(riempie le bottiglie del pubblico e dei bicchieri o caraffe)

Sapete io ci sono abituata, lavoro alle Terme, capirai, questo movimento lo faccio da sempre. E mica mi pesa sapete, no… io sono divina, ho il corpo allenato all’eternità. E poi vedete? Questi movimenti sono i migliori per sollevare dei pesi.

(si abbassa e rialza piegando le gambe e mantenendo dritta la schiena)

Basta ricordarsi di essere acqua e via, è tutto un flusso.
Ma quanto mi dispiace non potervi offrire neanche una frittella. A me è sempre piaciuto avere invitati, fare due chiacchiere, preparare da mangiare per tutti, insomma avere gente per casa… Il giorno del mio matrimonio poi… non vi dico gli invitati. Dai, sparate una cifra, secondo te quanti invitati c’erano? eh di più, di più: cento milioni! Sì lo ammetto avevamo fatto le cose in grande e invitato proprio tutti… che a rifarlo ora mi toccherebbe preparare 7 miliardi di bomboniere fai da te… E poi la location non vi dico, altro che reggia napoletana io stavo proprio nell’Olimpo! C’erano tutti al mio matrimonio, tutti tranne quella befana della ERIS, perché, scema io, non avevo pensato che escludere la signorina polemica avrebbe portato male. Quella si è presentata all’ultimo con una mela d’oro e la dedica “alla più bella”.

(porge il pomo a chi del pubblico se lo mangerebbe con lo sguardo)

Atena, Afrodite ed Era si sono sentite chiamate in causa…
ma io no, io ho detto fate un po’ come ve pare, io sto tranquilla, cioè mi scorre proprio… basta che non mi state ad ammazzare il figlio. E niente, loro pure quello mi hanno portato via. Il mio Achille. Ma io vado avanti, prendo l’acqua e mi lascio scivolare tutto addosso con calma divina, panta rei, tutto scorre, è meglio non pensarci, è meglio rilassarsi… qui alle Terme abbiamo sviluppato giusto un nuovo percorso benessere, si chiama Teti, volete provarlo? Dai dai, chiudete gli occhi, questo assaggio ve lo offro io, siete miei ospiti.

(Teti inizia a raccontare come in una sorta di training autogeno)

Immagina l’abisso del tempo, l’infinito dell’inizio, il silenzio. Da questo silenzio un suono, un’onda lenta… e tu sei l’Oceano, tu sei il profondo che riposa dentro, sei il fiume che abbraccia il mondo e sei l’onda che schiuma sullo scoglio. Tu sei corpo nudo di ninfa che corre sul mare a dorso di un delfino e tu sei golfo e grotta e riposi tranquilla.
Tu sei il seno del mare in un giorno di brezza. Senti l’onda e ogni goccia, ogni onda è tua figlia e il mare è il mare antico e limpido del tempo infinito, del tempo dell’inizio. Ora immagina un uomo. Arriva e ti afferra i fianchi tu ti fai pantera per fuggire ma ti tiene e ti respira e allora tu diventi leonessa ma ti stringe ancora e tu diventi polpo ma quell’uomo si lascia avvinghiare dai tuoi tentacoli, si lascia accecare dal tuo inchiostro. Ora sei fiamma e lui si lascia avvolgere dalle tue lingue e tu, immagina, sei acqua e Peleo si getta in te, che sei acqua, che sei salata, che sei dolce, che sei amara.

(pausa in cui Teti si riprende dal racconto che l’ha coinvolta eccessivamente rendendola dimentica del pubblico… Un po’ imbarazzata)

Adesso con calma, chi vuole può riaprire gli occhi. Tornate pure a trovarmi quando volete.